Evitare di raccontare storie o favole con contenuti spaventosi per il piccolo ed evitare che il bambino veda immagini impressionanti, in particolare nelle ore prima di andare a dormire.
Eliminare il più possibile, già un'ora prima dell'ora di coricarsi, i giochi e le attività troppo eccitanti per il bambino (correre, rincorrersi, saltare, ecc.), così come i rumori eccessivi e preferire delle attività più rilassanti e tranquille. É molto importante stabilire dei cerimoniali o routines per andare a nanna. Il cerimoniale per addormentarsi è molto importante per il bébé: gli trasmette una sensazione di sicurezza. Consiste in tutte quelle attività serali che si svolgono sempre nella stessa successione e che terminano, con la separazione fra il bambino e il genitore, con il chiudere gli occhi e il dormire.
É importante che questo cerimoniale si ripeta in modo identico ogni sera. Ovviamente, lo stile del papà sarà presumibilmente diverso da quello della mamma, ogni genitore inventerà il proprio rituale del sonno, che potrebbe consistere forse nel raccontare una storia, cantare una canzoncina, ecc. É importante che il bambino venga deposto nel suo lettino quando è ancora sveglio ed ha gli occhi aperti, affinché impari ad associare il lettino con il dormire e ad addormentarsi da solo. I rituali si sviluppano in modo specifico per ogni famiglia. Durante la notte può essere di conforto porre nel lettino un oggetto amato particolarmente dal piccolo: il ciuccio, lo straccetto, l'orsetto, ecc.
I problemi legati al sonno possono strapazzare i genitori. Alternarsi con il partner quando si tratta di coricare il piccolo o durante la notte, non solo può aiutare a preservare una buona relazione di coppia, ma è anche molto importante per lo sviluppo del legame affettivo tra il papà e il bambino oltre che per lo sviluppo dell'autonomia del piccolo, che sin dall'inizio non si trova a dipendere da una sola persona. Può anche essere utile pensare che i problemi legati alla fase dell?addormentamento e i risvegli notturni si verificano molto frequentemente e riguardano la maggior parte dei genitori che hanno dei figli in tenera età, si tratta di un problema comune, quasi come una tappa obbligata dell'essere genitore.
di Irene Schumacher - Danielli, psicologa FSP
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